venerdì 24 aprile 2020

Una strana coincidenza? Oppure no? Testo autobiografico di Gabriele G.

Un episodio della mia vita che mi è rimasto impresso è successo 4 anni fa.
Ero in Trentino, ero da poco arrivato, così andai a letto a riposare, perché ero stanco per le 4 ore di auto che avevamo percorso, ovviamente mi ero solo sdraiato a riposare, ma pian piano mi addormentai e mio zio mi mise una coperta sulle spalle. Dormendo mi introdussi all' interno di un incubo, dentro a quest' ultimo io stavo correndo spensierato sotto al prato di un nocciolo, subito dopo però scorsi delle uova gialle, ma gialle gialle, ricoperte da una membrana gelatinosa, mi abbassai per vedere cosa fossero. Mi sembravano normalissime uova, così me ne andai. Mentre me ne stavo andando però mi guardai dietro e vidi un serpente nero come il carbone che, all'apparenza, sembrava fermo ma, quando voltai di nuovo le spalle, si mise ad inseguirmi. Solo in quel momento capii che le uova erano le sue, così cercai di correre in casa ma appena toccai la porta mi svegliai e capii che era stato tutto un sogno.
Era oramai ora di cena, così scesi a mangiare con la faccia un po' sconvolta, finito di mangiare c'era ancora luce fuori, così decisi di chiamare il mio amico Daniel per dirgli se voleva andare a fare una passeggiata nei prati del mio amico Franco. Daniel accettò, così andammo. Arrivati dai cancelli elettrificati anti capriolo decidemmo di sfidarci in una gara di velocità. Aprimmo i cancelli e facemmo luna lunga corsa. Vinsi io però, arrivato a un certo punto, vidi una cosa nera e lunga. Esatto: era proprio un serpente, cominciai a sudare freddo e mi bloccai terrorizzato dalla paura, per fortuna, al contrario dell’incubo, il serpente se ne andò e io tornai a casa dove mi barricai in camera. Una strana coincidenza? Oppure no? 

domenica 19 aprile 2020

Riflessioni sul brano antologico "La scelta del re" pagina 432

Argomentazione di Emma

Io penso che gli elettori non abbiano fatto una buona scelta a nominare re il pappagallo. Penso che un buon re dovrebbe riuscire a mettere da parte le proprie ambizioni e desideri, dovrebbe pensare solamente al benessere del suo popolo, senza imbrogli o secondi fini, prendersi le sue responsabilità e soprattutto mai abbandonare il proprio regno.
Il pappagallo è riuscito a guadagnarsi il primo posto solo attraverso la critica di tutti gli altri candidati, non ha avuto scrupoli nell’esprimere giudizi negativi sui possibili regnanti, né è riuscito a riconoscere le qualità che essi effettivamente possedevano. E’ stato in grado solamente di esprimere giudizi, a mio parere scorretti, sugli altri partecipanti. E’ riuscito a manipolare tutti gli elettori senza neanche che se ne accorgessero. La sua elezione è stata dovuta solo al fatto che non si è fatto problemi nell’agire nel proprio interesse, e non grazie ad un comportamento corretto e animato da buone intenzioni, ma solo da egoismo, e desiderio di apparire. Ha agito spinto dal desiderio di potere sottraendo le possibilità a chi invece era veramente interessato. Ha saputo utilizzare a proprio vantaggio le debolezze altrui, anche quando erano poco importanti. Per esempio ha giudicato il gufo non adatto a svolgere il ruolo di re, solamente perché di aspetto sgradevole, mentre a mio parere un re dovrebbe essere saggio e intelligente, non certo bello e affascinante. Queste caratteristiche infatti sono poco importanti, rispetto alla responsabilità di gestire in modo giusto, esperto ed equilibrato un intero regno. Un re dovrebbe saper prendere decisioni importanti che avranno poi un effetto positivo o negativo sull’intero popolo a seconda della scelta presa. Nel racconto trovo troppo affrettata la decisione presa dagli elettori, una scelta così importante dovrebbe essere presa dopo tante e accurate riflessioni, non certo così sul momento. Bisognerebbe pensare in prospettiva, valutando le proprie scelte anche per il futuro benessere e soprattutto non solo nel proprio interesse ma in quello comune. Gli elettori sono stati accecati e sviati dal velo di apparenza che il pappagallo aveva costruito con le sue considerazioni, senza soffermarsi sulla strategia che egli aveva adoperato pur di essere eletto. Non hanno fatto caso alle critiche che egli aveva ingiustamente scaricato sui candidati.
In effetti la considerazione che il pappagallo aveva esposto a suo favore non era del tutto errata ma, a mio parere insufficiente per l’affidamento di questo importante incarico. Solo perché egli ha il dono della comunicazione non vuol dire per forza che lo sappia sfruttare in modo corretto. Insomma penso che la decisione di nominare il pappagallo re non sia stata preceduta da sufficienti riflessioni e considerazioni.

Argomentazione di Elena
Io non sono d’accordo con la scelta degli elettori. Credo che saper usare le parole in modo persuasivo e convincente, non sia una qualità necessaria per un buon governante. Un buon governante non deve solo parlare e convincere, deve anche saper ascoltare, pensare soluzioni a problemi comuni e preoccuparsi dei bisogni del popolo. Non credo che il pappagallo, nel testo, possa rappresentare queste qualità: mi dà l’idea che non sia costruttivo, e nemmeno un buon ascoltatore, anzi, sembra il tipo che parla e non ascolta, e, se lo fa, critica solamente, senza pensare a soluzioni comuni. Inoltre, è manipolatore e incoerente: quando si parlava di eleggere, per esempio, il gufo, giustificava il suo disaccordo dicendo, tra le altre cose, che era troppo brutto; eppure, nel suo discorso finale, diceva che la bellezza non era un fattore in base al quale si possa eleggere un re.
Io credo che il gufo sarebbe stato un re migliore, senza dubbio, vista la sua saggezza e il suo essere riflessivo; potrebbe “coprire le spalle” al popolo, nel senso più vicino al significato dell’espressione, anche perché, rimanendo sveglio di notte, in caso di pericolo potrebbe avvertire i sudditi per tempo e riuscire a scappare, oltre al fatto che potrebbe avere una visione globale del luogo che lo circonda, data la sua capacità di ruotare la testa a 360°.
Forse si potrebbe anche pensare che gli animali abbiano fatto una buona scelta, perché è importante pure sapere usare le parole in modo efficace, saper esprimere idee in modo chiaro e diretto, e far così capire la situazione e la sua gravità o meno. Ma se ci si limita alle parole, allo strato superficiale, senza idee precise, a cosa serve questa capacità?
Io la reputo inutile, in questo frangente, perché il pappagallo non sembrava avere altre qualità rilevanti per essere un monarca, a parte la sua capacità oratoria e di persuasione. Secondo me, il vero re è il gufo.

sabato 4 aprile 2020

Genova di Nicolò M.

Spiagge bagnate e pietrose,
vie della città assai rumorose.
 

Giorni estivi affannosi,
inverni freddi e nevosi.
 

Il pescatore salpa dal porto,
il contadino coltiva l'orto.


L'erosione del monte,
il crollo del nostro ponte.
 

La tristezza viaggia all'orizzonte.

giovedì 2 aprile 2020

Riflessioni di Anna C. in tempo di Coronavirus

In questo periodo tanti genitori sono a casa e quindi possono trascorrere più tempo con i loro figli, aiutarli nella scuola, cucinare insieme e questo è il lato positivo del corona-virus.
Purtroppo io non ho questa fortuna perché mia madre lavora nell'ambito sanitario e quindi non posso starle vicino.
E' proprio vero che quando le cose vanno bene non riusciamo a capire l'importanza delle piccole cose quotidiane, come uscire con gli amici, andare in centro a comprare qualche vestito nuovo, viaggiare, fare una passeggiata, andare a mangiare un gelato con i propri genitori.
Quali sono le cose veramente importanti della vita riusciamo a capirlo solo adesso: passare il tempo con i nonni, stare di più con le persone care, andare a mangiare con gli zii, insomma tutte quelle cose che abitualmente ci arricchiscono la vita e in questi giorni non possiamo fare.
Mi sento di dire che non torneremo più come eravamo prima.
Da un punto di vista soggettivo perché, secondo me,  saremo tutti più uniti e disposti ad aiutarci, a parte chi è egoista e ha sempre pensato, anche in questo periodo, solo a se stesso. Un evento che mi ha commossa tanto è stato vedere cantare l'Inno di Italia alle finestre, secondo me questo è un gesto di solidarietà.
Dal punto di vista oggettivo, economicamente sarà devastante rialzarsi, le piccole imprese stanno fallendo, alcuni dipendenti di queste aziende saranno messi in cassa integrazione con uno stipendio di molto inferiore a quello che prendevano, moltissime altre persone non percepiranno nulla dallo Stato.
Dal punto di vista sociale molte persone sono morte, non avendo vicino il conforto delle persone care.
Sono consapevole che questo periodo oltre che cambiare il mondo, entrerà nella storia.
E noi ci siamo dovuti adattare in fretta e abbiamo imparato tutti qualcosa: noi studenti ad usare meglio la tecnologia nell'ambito scolastico, gli adulti si sono attrezzati ad usare lo smart working.
Però la cosa più rilevante, secondo me, è che abbiamo capito tutti  l'importanza della vita.