In primo piano ci sono due persone, di cui due uomini e una donna, vestiti con indumenti dell' ottocento. La donna, alla destra degli uomini, tiene un bambino di circa quattro mesi in braccio. Questo quadro è intitolato "Il Quarto Stato" ed è stato dipinto da Giuseppe Pellizza. Quest ultimo è riuscito a riprodurre con realismo un folto gruppo di persone: più di sessanta.
Dietro, in secondo piano, si trovano sessanta uomini e donne che discutono tra di loro. Anche questi ultimi sono vestiti come i primi tre in risalto.
Tutto questo appena descritto è raffigurato in un grande spiazzo che sembra all'interno di una interruzione del bosco, la luce sembra artificiale e viene da sinistra.
Secondo me questo quadro è molto bello e realistico e molto consigliato per coloro che amano e vogliono descrivere e esaminare i quadri realistici e particolari.
APPROFONDIMENTO
Il quarto stato è un dipinto a olio su tela (293×545 cm) del pittore italiano Giuseppe Pellizza, realizzato nel 1901 e conservato al Museo Del Novecento di Milano.
Il Quadro venne completato nell'aprile del 1891. Il soggetto è una rivolta operaia nella piazza Malaspina a Volpedo, in provincia di Alessandria, con tre soggetti posti davanti alla folla in protesta: la scena è vista dall'alto, e le figure sono distribuite su linee Parallele. Nonostante la composizione ancora «embrionale» dell'opera, com'ebbe ad affermare lo stesso artista più tardi, il quadro "Ambasciatori della fame" si imposta già come caposaldo per le successive redazioni dell'opera, che pure presenteranno come peculiarità il terzetto posto dinanzi alla massa di gente sullo sfondo e lo stacco d'ombra in primo piano.
Il Quadro venne completato nell'aprile del 1891. Il soggetto è una rivolta operaia nella piazza Malaspina a Volpedo, in provincia di Alessandria, con tre soggetti posti davanti alla folla in protesta: la scena è vista dall'alto, e le figure sono distribuite su linee Parallele. Nonostante la composizione ancora «embrionale» dell'opera, com'ebbe ad affermare lo stesso artista più tardi, il quadro "Ambasciatori della fame" si imposta già come caposaldo per le successive redazioni dell'opera, che pure presenteranno come peculiarità il terzetto posto dinanzi alla massa di gente sullo sfondo e lo stacco d'ombra in primo piano.