Era una tranquilla sera d'estate e Adrian era appena rientrato a casa dopo una lunga giornata di lezione. Subito vide una bellissima tavola imbandita con candele profumate e vino rosso. Era il giorno del loro quarto anniversario di fidanzamento e avevano in programma una cenetta romantica per festeggiare.
Stupito e un po' dispiaciuto del fatto che, diversamente dal solito, Irene non fosse andata ad accoglierlo, si diresse verso la cucina per andare a salutarla, quando la trovò stesa sul pavimento ormai priva di vita.
Era accanto ai fornelli, in terra non c'era nemmeno una goccia di sangue, evidentemente l'assassino non aveva lasciato tracce visibili, si avvicinò con il cuore che batteva a mille; intorno a lui sembrava tutto in ordine.
Scoppiò in un pianto disperato e preso dallo sconforto chiamò la polizia.
Il caso fu affidato alla detective Cristina Garcìa che si avvalse della collaborazione dei suoi colleghi più fidati.
Per prima cosa l'investigatrice interrogò Adrian facendosi spiegare in modo dettagliato ciò che era accaduto, dopodiché ascoltarono la testimonianza della portinaia chiedendole se avesse visto qualche soggetto sconosciuto o sospetto.
Purtroppo lei non aveva notato nessun movimento strano quindi non poté essere d' aiuto alle indagini.
Dopo aver perlustrato la casa, scendendo le scale che portavano al secondo piano, Cristina vide su un gradino il bottone di una camicia che, dato il colore, faceva pensare ad un abito femminile, così lo mise in un sacchettino per portarlo ad analizzare.
Le indagini proseguirono e si concentrarono su tre principali indiziati: Carolina Mendez, che aveva da poco litigato e interrotto i rapporti con Irene per motivi che non aveva voluto specificare; Amanda Caballero, che era una vecchia alunna di Adrian di cui era innamorata e Alejandro Ortega, ex fidanzato e convivente di Irene che l' aveva lasciata quando aveva scoperto il suo rapporto con Adrian.
Tutti loro avevano un alibi tranne Amanda che diceva di essere stata a casa da sola a studiare, ma non aveva nessun testimone, per cui i sospetti della detective si concentrarono su di lei.
Pochi giorni dopo arrivarono i risultati delle analisi fatte sul bottone su cui avevano trovato un'impronta di Amanda, ma mancava ancora l'arma del delitto.
Non essendoci segni evidenti, Cristina capì che probabilmente la vittima era stata avvelenata, ma dalle analisi svolte precedentemente non si erano trovate tracce di veleni, allora decise di consultare una sua vecchia amica specializzata in chimica farmaceutica che trovò finalmente la sostanza che aveva causato la sua morte.
Irene, infatti, era allergica ad un particolare farmaco, il Naprossene, che Amanda le aveva fatto assumere senza che lei potesse accorgersene.
Quando ad Adrian venne comunicata il nome della colpevole, rifletté e si ricordò che qualche anno prima quest'ultima si era innamorata di lui, anche se non credeva che potesse andare avanti per così tanto tempo, allora si sentì terribilmente in colpa.
Era accanto ai fornelli, in terra non c'era nemmeno una goccia di sangue, evidentemente l'assassino non aveva lasciato tracce visibili, si avvicinò con il cuore che batteva a mille; intorno a lui sembrava tutto in ordine.
Scoppiò in un pianto disperato e preso dallo sconforto chiamò la polizia.
Il caso fu affidato alla detective Cristina Garcìa che si avvalse della collaborazione dei suoi colleghi più fidati.
Per prima cosa l'investigatrice interrogò Adrian facendosi spiegare in modo dettagliato ciò che era accaduto, dopodiché ascoltarono la testimonianza della portinaia chiedendole se avesse visto qualche soggetto sconosciuto o sospetto.
Purtroppo lei non aveva notato nessun movimento strano quindi non poté essere d' aiuto alle indagini.
Dopo aver perlustrato la casa, scendendo le scale che portavano al secondo piano, Cristina vide su un gradino il bottone di una camicia che, dato il colore, faceva pensare ad un abito femminile, così lo mise in un sacchettino per portarlo ad analizzare.
Le indagini proseguirono e si concentrarono su tre principali indiziati: Carolina Mendez, che aveva da poco litigato e interrotto i rapporti con Irene per motivi che non aveva voluto specificare; Amanda Caballero, che era una vecchia alunna di Adrian di cui era innamorata e Alejandro Ortega, ex fidanzato e convivente di Irene che l' aveva lasciata quando aveva scoperto il suo rapporto con Adrian.
Tutti loro avevano un alibi tranne Amanda che diceva di essere stata a casa da sola a studiare, ma non aveva nessun testimone, per cui i sospetti della detective si concentrarono su di lei.
Pochi giorni dopo arrivarono i risultati delle analisi fatte sul bottone su cui avevano trovato un'impronta di Amanda, ma mancava ancora l'arma del delitto.
Non essendoci segni evidenti, Cristina capì che probabilmente la vittima era stata avvelenata, ma dalle analisi svolte precedentemente non si erano trovate tracce di veleni, allora decise di consultare una sua vecchia amica specializzata in chimica farmaceutica che trovò finalmente la sostanza che aveva causato la sua morte.
Irene, infatti, era allergica ad un particolare farmaco, il Naprossene, che Amanda le aveva fatto assumere senza che lei potesse accorgersene.
Quando ad Adrian venne comunicata il nome della colpevole, rifletté e si ricordò che qualche anno prima quest'ultima si era innamorata di lui, anche se non credeva che potesse andare avanti per così tanto tempo, allora si sentì terribilmente in colpa.