L'acqua ossigenata di Andrea Q.


Un giorno, quando andavo ancora all’asilo, mentre stavo correndo con i miei due amici Luca e Stefano, intenti nel rincorrerci, io persi l’equilibrio e caddi a terra! Mi alzai preoccupato, mi guardai, e quando vidi che non avevo niente continuai a giocare. Quasi immediatamente, però, sentii un dolore al gomito. 
Mi ero sbucciato! Mi prese l’ansia: sapevo che se fossi andato a dirlo al bidello Agostino mi avrebbe messo la terribile acqua ossigenata, ma se non l’avessi fatto sarei morto dal dolore! 

Mi venne un'idea: mi misi la felpa, andai dal bidello e gli dissi: " Ho mal di pancia!" Il bidello mi prese sulle gambe e mi tenne la mano sulla pancia. Intanto, ogni volta che mi faceva male il gomito dicevo che mi era venuta una fitta di dolore. 
Continuavo a lagnarmi e mi guardavo intorno aspettando l’ora che i miei genitori sarebbero arrivati a prendermi. Vedevo gli altri bambini che giocavano, avrei voluto giocare anch’io ma la ferita mi pizzicava, forse perché avevo il maglione o perché non l’avevo ancora disinfettata. 
Finalmente arrivò mio padre, il bidello gli disse: "Andrea ha un fortissimo mal di pancia". Mio padre mi prese e dal giardino iniziammo a spostarci nella sala dove ci cambiavamo prima di entrare e prima di andare a casa. 
Appena mi allontanai dal bidello dissi subito a mio padre che non avevo mal di pancia, ma che era tutta una scusa per non farsi mettere l’acqua ossigenata su una sbucciatura che mi ero provocato cadendo. 
Glielo dissi perché avevo paura che lui lo dicesse a mia madre, e che lei mi desse delle medicine che mi avrebbero fatto del male perché non avevo il mal di pancia veramente. 
Mio padre mi disse:- ma l’acqua ossigenata va messa altrimenti se no si infetta il taglio. 
Allora mi arrabbiai e feci una sceneggiata per evitare che mi disinfettasse, ma non ci fu modo di convincerlo e appena arrivammo a casa lo fece. Quella volta ricordo che mi bruciò più del solito.