Una casa vicina al mare di Matteo S.

Qualche giorno fa un mio amico mi ha detto che cambierà casa. Non era felice, anzi direi triste ed in parte arrabbiato. Allora sono tornato indietro con la memoria all'anno in cui mamma e papà hanno deciso di trasferirsi nella nostra attuale casa. 
Ero in quinta elementare, con i miei compagni non avevo legato un gran che, la scuola era molto vicina a casa, sì ma il mare era molto lontano. Tutti i ricordi della mia infanzia riportano al mare, alle spiagge, al volo dei gabbiani. Alle intere giornate passate al mare con la mamma, ai racconti di mio papà sulla pesca, al quadro appeso in soggiorno raffigurante un oceano in tempesta.
Perciò quando mia madre entrò in cameretta, quel giorno, e mi disse "A breve cambieremo casa" la prima cosa che chiesi fu: "Saremo vicini al mare?".
Certo, avrei lasciato la casa dove ero cresciuto, la mia stanza, il mio quartiere, il vecchio giornalaio sotto casa e la signora del panificio di fronte.
Mare, avevo solo quello in testa. Di lì a poco mi sarei trasferito in una casa vicino al mare. Poco importava come sarebbe stata quella casa, la mia stanza, le persone del quartiere...
Chissà, forse é per questo che, da quel giorno, ho saputo affrontare i cambiamenti, grandi e piccoli, della vita. Forse basta davvero concentrarsi su una cosa positiva, una cosa che ami, per accettare un cambiamento. 

Il mio amico nel frattempo aspettava che dicessi qualcosa, dovevo essermi perso per troppo tempo nei miei pensieri.
La cosa migliore che riuscii a dire, frettolosamente, fu "Beh, almeno sarai vicino al mare?"
Lui passò dal broncio ad un sorriso a trentadue denti, si avvicinò alla finestra della mia camera e mi indicò una palazzina verde dall'altra parte della strada ed un poco più in giù.
Non solo si sarebbe trasferito vicino al mare ma da quel giorno avremmo potuto vederci molto di più.