Argomentazione di Emma
Io penso che gli elettori non abbiano fatto una buona scelta a nominare re il pappagallo. Penso che un buon re dovrebbe riuscire a mettere da parte le proprie ambizioni e desideri, dovrebbe pensare solamente al benessere del suo popolo, senza imbrogli o secondi fini, prendersi le sue responsabilità e soprattutto mai abbandonare il proprio regno.
Il pappagallo è riuscito a guadagnarsi il primo posto solo attraverso la critica di tutti gli altri candidati, non ha avuto scrupoli nell’esprimere giudizi negativi sui possibili regnanti, né è riuscito a riconoscere le qualità che essi effettivamente possedevano. E’ stato in grado solamente di esprimere giudizi, a mio parere scorretti, sugli altri partecipanti. E’ riuscito a manipolare tutti gli elettori senza neanche che se ne accorgessero. La sua elezione è stata dovuta solo al fatto che non si è fatto problemi nell’agire nel proprio interesse, e non grazie ad un comportamento corretto e animato da buone intenzioni, ma solo da egoismo, e desiderio di apparire. Ha agito spinto dal desiderio di potere sottraendo le possibilità a chi invece era veramente interessato. Ha saputo utilizzare a proprio vantaggio le debolezze altrui, anche quando erano poco importanti. Per esempio ha giudicato il gufo non adatto a svolgere il ruolo di re, solamente perché di aspetto sgradevole, mentre a mio parere un re dovrebbe essere saggio e intelligente, non certo bello e affascinante. Queste caratteristiche infatti sono poco importanti, rispetto alla responsabilità di gestire in modo giusto, esperto ed equilibrato un intero regno. Un re dovrebbe saper prendere decisioni importanti che avranno poi un effetto positivo o negativo sull’intero popolo a seconda della scelta presa. Nel racconto trovo troppo affrettata la decisione presa dagli elettori, una scelta così importante dovrebbe essere presa dopo tante e accurate riflessioni, non certo così sul momento. Bisognerebbe pensare in prospettiva, valutando le proprie scelte anche per il futuro benessere e soprattutto non solo nel proprio interesse ma in quello comune. Gli elettori sono stati accecati e sviati dal velo di apparenza che il pappagallo aveva costruito con le sue considerazioni, senza soffermarsi sulla strategia che egli aveva adoperato pur di essere eletto. Non hanno fatto caso alle critiche che egli aveva ingiustamente scaricato sui candidati.
In effetti la considerazione che il pappagallo aveva esposto a suo favore non era del tutto errata ma, a mio parere insufficiente per l’affidamento di questo importante incarico. Solo perché egli ha il dono della comunicazione non vuol dire per forza che lo sappia sfruttare in modo corretto. Insomma penso che la decisione di nominare il pappagallo re non sia stata preceduta da sufficienti riflessioni e considerazioni.
Argomentazione di Elena
Io non sono d’accordo con la scelta degli elettori. Credo che saper usare le parole in modo persuasivo e convincente, non sia una qualità necessaria per un buon governante. Un buon governante non deve solo parlare e convincere, deve anche saper ascoltare, pensare soluzioni a problemi comuni e preoccuparsi dei bisogni del popolo. Non credo che il pappagallo, nel testo, possa rappresentare queste qualità: mi dà l’idea che non sia costruttivo, e nemmeno un buon ascoltatore, anzi, sembra il tipo che parla e non ascolta, e, se lo fa, critica solamente, senza pensare a soluzioni comuni. Inoltre, è manipolatore e incoerente: quando si parlava di eleggere, per esempio, il gufo, giustificava il suo disaccordo dicendo, tra le altre cose, che era troppo brutto; eppure, nel suo discorso finale, diceva che la bellezza non era un fattore in base al quale si possa eleggere un re.
Io credo che il gufo sarebbe stato un re migliore, senza dubbio, vista la sua saggezza e il suo essere riflessivo; potrebbe “coprire le spalle” al popolo, nel senso più vicino al significato dell’espressione, anche perché, rimanendo sveglio di notte, in caso di pericolo potrebbe avvertire i sudditi per tempo e riuscire a scappare, oltre al fatto che potrebbe avere una visione globale del luogo che lo circonda, data la sua capacità di ruotare la testa a 360°.
Forse si potrebbe anche pensare che gli animali abbiano fatto una buona scelta, perché è importante pure sapere usare le parole in modo efficace, saper esprimere idee in modo chiaro e diretto, e far così capire la situazione e la sua gravità o meno. Ma se ci si limita alle parole, allo strato superficiale, senza idee precise, a cosa serve questa capacità?
Io la reputo inutile, in questo frangente, perché il pappagallo non sembrava avere altre qualità rilevanti per essere un monarca, a parte la sua capacità oratoria e di persuasione. Secondo me, il vero re è il gufo.